Fisso l’abisso
gli ci dormo affacciato
Contemplo
la vuota rovina
mentre danzo
téte-a-téte
col mio demone
Nera musa
dal solare sguardo
e i capelli castagna
Mi prende per mano
Conduce me
attraverso portali
di pietre e radici
ancorate alla terra
come aggrappate
a ciò che rimane
del livido bagliore
livido come lucido
Impresso sguardo
ancora àncora
supposizioni
su posizioni
incerte
deserte
scoperte da me
che sono solo un viaggiatore
una particella
destinata a non lasciar traccia
sulla faccia
di questa vita
Mister O
(ph: LaCirasa)