L’AZIONE E IL PENSIERO
Peso senza contrappeso,
le scale, i palazzi, il cemento, le vetrate
vivono statici.
Odio il mio colore
che oramai nulla vale,
assorbito dal trambusto,
sospinto dal gas,
espulso con il pensiero.
Macchioline, correte!
Camminano e si agitano,
caracollano senza meta,
muoio e amano,
amano e si illudono,
sempre perdono,
inesorabilmente odiano.
Lavori umani invadono spazi e
sprofondano in reciproci conflitti,
levrieri imbullonati e cavalli meccanici
ovunque,
i mercati e gli schiamazzi,
il fumo esce denso da una
fognatura.
Miasmi e Violenza
si baciano sensualmente.
LE CAMPANE
Ricordo la campana,
tristo tintinnio per giganti,
ricordo i rintocchi della campana,
ricordo i ricordi di quegli echi metallici
che graffiavano la spensierata serenità;
ricordo me stesso ieri,
giorni addietro,
negli anni dimenticati,
sempre il ricordo delle campane
e il ricordo di me stesso
mentre modello il ricordo del rito.
Non udirò mai più
quelle campane.
Raimondo
(ph: T. Supertramp)