Il Risveglio, seconda parte

L’AZIONE E IL PENSIERO

Peso senza contrappeso,
le scale, i palazzi, il cemento, le vetrate
vivono statici.

Odio il mio colore
che oramai nulla vale,
assorbito dal trambusto,
sospinto dal gas,
espulso con il pensiero.

Macchioline, correte!
Camminano e si agitano,
caracollano senza meta,
muoio e amano,
amano e si illudono,
sempre perdono,
inesorabilmente odiano.

Lavori umani invadono spazi e
sprofondano in reciproci conflitti,
levrieri imbullonati e cavalli meccanici
ovunque,
i mercati e gli schiamazzi,
il fumo esce denso da una
fognatura.

Miasmi e Violenza
si baciano sensualmente.

 

 

 

LE CAMPANE

Ricordo la campana,
tristo tintinnio per giganti,
ricordo i rintocchi della campana,
ricordo i ricordi di quegli echi metallici
che graffiavano la spensierata serenità;

ricordo me stesso ieri,
giorni addietro,
negli anni dimenticati,
sempre il ricordo delle campane
e il ricordo di me stesso
mentre modello il ricordo del rito.

Non udirò mai più
quelle campane.

 

Raimondo
(ph: T. Supertramp)