Spirale

Credo di essermi perso perché
non trovo facile accesso alla mente.
Sento di essermi perso, per te
che sei di corte vedute
chiuso nel labirinto che
lento, stretto ti scompone
in attimi
che non rivivrai mai,
non vivrai, non vivrai.
Credi d’esser diverso
e non sai
che non vivrai
come avevi promesso
a te stesso.
Scappa lontano, fuggi coniglio
la vita, il giorno è un abbaglio
che illude d’essere
come l’arte in un lago
di noia.
Non senti il suono del delirio
che verde ritorce le membra nell’odio
asciuga le guance divise dal taglio
dell’azzurro ruscello
d’addio, impresso nel volto.
Mio Dio. Perso.
Perso, nel buio,
speme del silenzio, profondo.
Sangue dell’uomo che vive
sangue dell’uomo che muore
scorrono, come pellicole
dal marcio giallore.
Termina il giro, il treno muore.
Muore.

Aemeth

(pic: Minutart)