Fluctuo

Per quelle volte che il cielo, blu notte, diventa una gabbia per intere vite.
Per quelle volte che l’odore delle bombe invade le narici e sospende lo scorrere del tempo.
Per quelle volte che lo sterno preme i polmoni, bloccati nel respiro e suoni pesanti riempiono l’aria.
Per quelle volte che i granelli di vita sfuggono dalle mani e polvere calda risale dal pavimento.
Per quelle volte che intere comunità, abbandonate da qualsiasi stato, vengono lasciate in balìa degli abissi.
Per quelle volte che le stelle accompagnano lunghi viaggi e la luna riflette in questo enorme mare.
Per quelle volte che il mare inghiotte e le onde diventano complici di questa amara morte.
Per quelle volte che esseri umani affidano gli ultimi bagagli di speranza su una barca.
Per quelle volte che una mamma stringe forte suo figlio e chiede al fato: “perché questa sorte?”
Per quelle volte che un bambino vive senza favole, perché i suoi occhi hanno visto troppa sofferenza.
Per quelle volte che l’empatia è una virtù non comune e la lotta è tra i più poveri.
Per quelle volte che pochi uomini riescono a costruire un nemico immaginario.
Per quelle volte che il nemico pubblico diventa essenza dei nuovi partiti.
Per quelle volte che ritornano vecchi demoni e minuti di odio distribuiti nei discorsi pubblici.
Per quelle volte che ‘l’uomo nero’ è costretto a scappare e ogni luogo diventa un’eterna condanna.
Per quelle volte che i fili spinati segnano i confini tra chi può sognare e chi morire.
Per quelle volte che i miraggi son pagati con il sangue e la disperazione è così forte che morde.
Per quelle volte che il sole sorge e illumina questo lungo navigare.
McMay
(ph: Svario)