Apro l’occhio sinistro
Un bicchiere mezzo vuoto di cherry sul comodino
Filtri e cartine
E il Clipper viola
Comprato in spiaggia, l’estate scorsa
Oggi mi sono svegliato presto
Ho lavato i denti
Non ho fatto colazione
Solo un caffè al volo
Mi sono vestito e uscito, in meno di mezz’ora
Ho dimenticato gli occhiali da sole
Stamattina fa freddo
Tira vento
C’è il sole
Ma fa freddo
Sei luminosa, frenetica
Quando c’è il sole vesti sempre un abito diligente
Quando c’è il sole vesti l’abito di città
Città vera
C’è una donna, poco più di trent’anni
Seduta nell’incavo dove c’è una porticina
Nella Garisenda
Legge Pennac e accarezza suo figlio
Devo andare a fare la spesa
Prendo la mortadella in offerta
Una bottiglia di vino bianco
E le pasticche per la lavastoviglie
Una bimba mi sorride, vicino al banco dei formaggi
Chiedo un sacchetto
Avrei dovuto chiederne due, forse la busta si romperà
Riprendo la via di casa
Un violinista
In piedi su un cubo
In Santo Stefano, come dici tu
Suona “Comptine d’un autre été”
Alzo gli occhi
Un satiro mi guarda
Ride, beffardo
Penso che tu sia la mia culla
Culla della mia mente
Delle mie possibilità
Sei casa
Sarai casa
Anche quando andrò via
Perché andrò via, un giorno
Ma tu avrai sempre un posto per me
Quello che mi sono conquistato sgomitando
E che mi aspetterà
Sempre
Mister O
(ph Mister O)