Il Liberismo

Il liberismo logora la vita sociale.

Sì, ho detto logora, hai letto bene.
Questo non è un saggio, è un flusso, come quel flusso comunicativo rappresentato dai mass media contemporanei che ti inebria, fino al punto in cui diventi parte di quel tutto chiamato “mondo”.
Mondo con il quale ha ben poco a che vedere…
Come me, te e tutti gli altri.

Non ci sentiremo mai a casa, se “casa” abbineremo il concetto di spazio urbano generato e non creato ad immagine e somiglianza degli interessi di pochi su tutti“, più comunemente definibile come “città”.
Interessante inerpicarsi in questi giri di parole per arrivare ad un punto che tutti noi ben conosciamo, no?

Il liberismo logora la vita sociale perché impone luoghi artificiali, gabbie comode per il tenore di vita che abbiamo… e ci piace!

No, non ci piace, ma ci impegniamo a difenderlo a denti stretti quando qualcuno propone idee diverse.    

Perché?
Perché abbiamo paura del cambiamento? Dell’incertezza?

Come rispondere ad un’incertezza?

Con la fede.
La fede cieca, quella di chi si flagella pur di poter toccare l’amore di un dio ma che, così facendo, non fa altro che umiliare il suo corpo in nome di qualcosa che sente, o meglio, in cui crede.   

Credere.

“Ritenere vera una cosa, avere la persuasione che una cosa sia tale quale appare in sé stessa o quale ci è detta da altri, o quale il nostro sentimento vuole che sia”

(Treccani)

E il nostro sentimento vuole che sia giusto.
Ma è il nostro corpo ad insegnarci cosa è giusto per lui.

Sì ,ho soggettivizzato il corpo, quando in realtà dovrebbe essere lui a fare lo stesso con me, ogni volta che parlo di “io”, “coscienza”, ” subconscio “. 

Camminiamo tanto che le nostre gambe non riescono più a tenerci in piedi, usiamo delle stampelle per poi, quando le gambe riuscirebbero a sostenerci, credere che le stampelle fossero dotate intrinsecamente di una funzione di cui non abbiamo bisogno.

Questa è la nostra logica, non quella matematica, quella sociale.
Quella diffusa dall’ignoranza degli accademici e dei giornalisti, nonchè da tutti noi.
La stessa logica che ci porta ad affermare concetti opposti nello stesso momento.
La stessa logica sprecata nel sarcasmo ludico e spicciolo che tanto piace fare alle ragazzine ed ai ragazzini che frequentano le nostre fantastiche università.
Logica che sprechiamo in calcoli inutili, nelle scommesse, in mille cose che crediamo logiche, ma che seguono una logica a noi avversa.

Il liberismo logora l’uomo, perché lo costringe al bispensiero  e a vivere in gabbie costruite dalla cultura imposta egemone.

Il liberismo logora l’uomo, perché l’uomo lo ama.

 

Aemeth
(Artwork: Minutart)