Granelli

Le persone nelle strade sono spaventate, è da capire se da sé o dagli altri. Ci si guarda in occhi disarmanti stando distanti, paralizzati in cappotti di cemento che non ci fanno prendere slancio e ci inchiodano al pavimento. E se anche con e per il caldo questo si sciogliesse, le figure stesse sparirebbero all’istante, come foglie trasportate dal vento. Quanto siamo strani. Camminiamo con la testa fra le gambe o fra le stelle, poi la sera storielle, per ricordarci che siamo qualcuno e per sentirci un po’ speciali, come le sorprese da piccoli nei pacchi di cereali; li mangiavo tutti in due bocconi. Ora fumo, in viaggio nei Balcani, insieme a sciamani e giaguari, su una nave di pirati senza bandiera e senza vele che si muove per la sola voglia di andare dalle stelle. E come tali brilliamo, brindando agli altri animali, naufragati in un mare di speranze e di carezze mancate, lasciati affogare senza un ‘Itaca dove tornare, senza un qualcosa per remar controcorrente. È proprio così la gente. Soli non siamo niente e senza qualcuno o qualcosa da possedere ci sentiamo stritolati da catene, piccoli come granelli di sabbia sotto i palazzi di Barça.

Svario

(ph: Svario)